70 anni.
Un arco di tempo che può sembrare esteso, o comunque sufficiente per attuare un progetto seppur ambizioso. Un periodo che potrebbe corrispondere alla vita di un uomo. Perché, dunque, dovrebbe essere attuale parlare di Costituzione a 70 anni dalla sua approvazione?
Di ragioni ne esistono tante, basti pensare che ancora oggi molti dei principi annoverati nel testo non sono stati messi in pratica nella vita reale e non sono percepiti come valori da una parte della cittadinanza. Questo non significa che la soluzione vada trovata altrove. L’antidoto alla divisione e alla rassegnazione è da sempre la conoscenza, la consapevolezza di ciò che di positivo è stato fatto nel passato.
La nostra Costituzione è da sempre uno di questi esempi e deve continuare ad essere, soprattutto nella parte dei princìpi fondamentali, non tanto il punto di partenza, ma l’obiettivo finale di ogni nostra azione nella società. Perché è proprio la presenza di un riferimento concreto che spinge l’uomo ad agire consapevolmente in un contesto regolato.
Per questo Polinside ha deciso di intraprendere un viaggio nei primi 50 anni di storia della nostra Repubblica. Un viaggio che avrà il suo inizio proprio nel momento costitutivo più importante: il referendum Monarchia-Repubblica del 1946 e la genesi della Costituzione, approvata definitivamente proprio il 22 dicembre 1947, per poi entrare in vigore dal 1° gennaio 1948.
In corrispondenza del 70esimo anniversario di questi importanti eventi comincerà la nostra (breve) narrazione. Ogni settimana pubblicheremo una storia in cui saranno esposti gli avvenimenti e le vicende più importanti di quel periodo che viene generalmente denominato “prima Repubblica”.
Da De Gasperi a Craxi passando per Moro e Berlinguer. Dal centrismo al centro-sinistra fino a Tangentopoli racconteremo la politica italiana attraverso i suoi protagonisti, soffermandoci solo sugli aspetti da noi ritenuti più rilevanti e tralasciandone altri, seguendo il metodo che finora ha contraddistinto i lavori di Polinside.
Una sfida nata dalla necessità di ricerca e approfondimento della storia istituzionale del nostro paese, troppo spesso trascurata e dimenticata, la cui conoscenza è invece fondamentale per valutare le cause dell’attuale disaffezione e distanza della popolazione verso la politica.
Una sfida che comincia settant’anni fa quando però le divisioni e le diverse ideologie esistenti si unirono per un fine più alto e nobile, che ancora oggi deve essere considerato il faro per lo sviluppo e per il miglioramento del nostro paese.
Bibliografia di base
Ballini P. L., Ridolfi M. (a cura di), Storia delle campagne elettorali in Italia, Milano, Mondadori, 2002.
Barbagallo F., L’Italia repubblicana. Dallo sviluppo alle riforme mancate (1945 – 2008), Roma, Carocci Editore, 2009.
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Colarizi S., Storia politica della Repubblica (1943 – 2006), Roma – Bari, Laterza, 2007.
Colarizi S., Gervasoni M., La cruna dell’ago. Craxi, il partito socialista e la crisi della Repubblica, Roma – Bari, Laterza, 2005.
Crainz G., Il paese reale. Dall’assassinio di Moro all’Italia di oggi, Roma, Donzelli Editore, 2013.
Fusaro C., Guida alle riforme istituzionali. Per capire le proposte di cui si parla, Soveria Mannelli, Rubbettino, 1991.
Ginsborg P., Storia d’Italia. Dal dopoguerra a oggi, Torino, Einaudi, 1996.
Gualtieri R., L’Italia dal 1943 al 1992. Dc e Pci nella storia della Repubblica, Roma, Carocci Editore, 2006.
Pasquino G., Degenerazioni dei partiti e riforme istituzionali, Roma – Bari, Laterza, 1982.
Sabbatucci G., Le riforme elettorali in Italia (1848 – 1994), Milano, Edizioni Unicopli, 1995.
Scoppola P., La repubblica dei partiti, Bologna, il Mulino, 1997.
Urbinati N., Ragazzoni D., La vera seconda Repubblica. L’ideologia e la macchina, Milano, Raffaello Cortina Editore, 2016.
Founder e Creator di Polinside. Appassionato, affamato di politica e di tutto ciò che ricorda la Prima Repubblica.
Master in “Relazioni istituzionali, Lobby e Corporate Communication” alla Luiss Business School, mi occupo di corporate communication in Community.
Nel tempo libero pratico Crossfit, cucino l’Amatriciana e sogno il compromesso storico.